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//Uno sguardo fugace all’AI Generativa nell’educazione.

Oltre a tutte le tematiche Business, un ambito dell’AI Generativa che mi appassiona molto è quello legato all’educazione.

Qualche tempo fa, ho parlato nel blog di Khanmigo, il primo bot dedicato a studenti e professori, ma poi ho continuato ad approfondire l’argomento anche grazie al fatto che sto tenendo alcuni seminari in qualche scuola superiore proprio sull’argomento.

E ho trovato moltissime informazioni.



Il mio principale ispiratore è Ethan Mollick, professore associato presso la Wharton School dell'Università della Pennsylvania, dove studia e insegna innovazione e imprenditorialità, analizzando anche gli effetti dell'intelligenza artificiale sul lavoro e sull'istruzione. Ethan lavora a stretto contatto con sua moglie, Lilach Mollick, direttore della pedagogia alla Wharton Interactive.

Con le loro innumerevoli riflessioni attorno a questo mondo, le loro sperimentazioni e le costanti idee brillanti hanno aperto nuovi orizzonti sul come relazionarsi con le AI Generative e l’educazione.

Questi e molti altri stanno dimostrando come Chat GPT -preso come esempio su tutti- non sia solo un metodo per barare ma anche, e soprattutto, uno strumento per migliorare il proprio apprendimento.


Ispirato quindi da loro e da molte altre letture che sto facendo, nonché dai feedback con molti studenti, professori, presidi che sto incontrando nei miei workshop, vorrei fornirvi qualche “sguardo fugace” sulle possibilità che stanno emergendo proprio partendo da questo Paper pubblicato lo scorso luglio 2023.


Un nuovo strumento

Tranquilli: i professori, gli insegnanti, gli educatori non smetteranno mai di esistere: il loro ruolo è essenziale nel creare un rapporto umano con i propri studenti. Sono molto d’accordo con chi dice che “Si insegna soprattutto con le emozioni che si trasmettono durante la lezione.” E su questo, per un bel po’ di tempo, nessuna AI sarà in grado di rivaleggiare.

L’AI va vista come un nuovo importante strumento integrato nel percorso educativo, da aggiungere a matite, penne, quaderni e libri per imparare meglio e più a fondo.


Cosa può fare?

Tantissime cose, molte più di quelle a cui sto pensando io.


Generatore di Feedback

Studenti e Professori possono sottoporre all’AI i propri elaborati ed ottenere riscontri sul proprio lavoro.

Ad esempio un professore potrebbe chiedere:

Agisci come uno studente italiano di 14 anni. Analizza la seguente spiegazione sulla storia Egizia e forniscimi feedback strutturati sul lavoro, fammi capire cosa potrebbe essere poco chiaro e suggeriscimi idee per rendere la presentazione più avvincente.

Mentre uno studente:

Agisci come il mio Professore di Letteratura Inglese ed analizza questo mio elaborato su Shakespeare. Fammi capire cosa manca, analizza errori di digitazione, coerenza dei tempi verbali, fluidità del testo. La consegna che mi ha dato il professore è: […] mentre questo è il lavoro che ho fatto io […].

È semplice pensare quindi ad un mondo dove l’AI possa iniziare ad essere tutor, mentore e coach per l'apprendimento degli studenti e per aiutare gli insegnanti a costruire contenuti migliori.

Di seguito alcuni esempi provenienti dal paper "Assigning AI: Seven Approaches for Students, with Prompts" con qualche considerazione personale e spunto preso da altre fonti.


Tutor Personale

Si fa la lezione e magari si fornisce materiale extra, gli studenti prendono appunti, poi studiano sui libri, poi si verifica la loro conoscenza. Ma nel frattempo?

Gli studenti scopriranno di non aver capito qualcosa, dimenticheranno alcuni passaggi importanti, proveranno a produrre i loro elaborati ma fino alla successiva verifica, che può avvenire settimane dopo, non avranno feedback se sono sulla strada giusta.

Oltre ad usare Chat GPT (o Bard, o Claude etc…) come abbiamo visto sopra ad oggi possono fare riferimento a tutor basati su AI Generative.

E questo apre la strada ad un concetto di ACCESSIBILITÀ importantissimo: i bassi costi di questi tutor permettono sostanzialmente ad ogni studente di avere accesso 24/7 ad una soluzione che li aiuti ad imparare meglio, che li guidi verso le soluzioni (senza fornirgliele), che apra loro le menti su possibilità che non avevano esplorato.


Un piccolo esperimento che ho fatto è Tutor Studenti.

Grazie alle possibilità offerte da Chat GPT 4 ho creato un Bot che agisce da tutor per assistere gli studenti nelle loro attività quotidiane. Se avete accesso a Chat GPT4, potete provarlo qui per farvi un’idea di cosa sa fare.


La stessa cosa vale per gli insegnanti.

Anche loro possono avvalersi di un tutor per migliorare le proprie lezioni, come potete verificare nell’altro GPT che ho sviluppato, dedicato a loro: Tutor Insegnanti.


Coach Personale

L'intelligenza artificiale come coach aiuta gli studenti a riflettere su come pensano, un processo chiamato metacognizione. Immaginate un allenatore virtuale che vi fa riflettere su cosa è successo a scuola oggi o come affrontare i compiti di domani. Questo coach IA incoraggia gli studenti a imparare dalle lezioni passate e a prepararsi meglio per le sfide future.

Per imparare bene, gli studenti devono volerlo fare e saper controllare il proprio modo di studiare. Riflettere su se stessi non è facile. A volte, si tende a vedere le cose solo dal proprio punto di vista senza cercare nuove strade o soluzioni. Ecco perché serve tempo per pensare a ciò che è accaduto e capire come usarlo per migliorare.

Questo "allenatore" tecnologico chiede agli studenti di fare un passo indietro e vedere le cose da un'altra angolazione, aiutandoli ad apprendere meglio e a diventare più indipendenti. Ma questo richiede sforzo e tempo, che in classe non sempre c'è. Gli insegnanti, quindi, devono trovare modi creativi per aiutare gli studenti a sviluppare queste capacità di pensiero critico e autonomo.

Qui un esempio In Italiano partendo dal prompt suggerito da Ethan nel paper che ho citato sopra.


Compagno di squadra

Immaginate di avere un compagno di squadra digitale durante i progetti di gruppo. Ma diversamente dai compagni di squadra annoiati o non collaborativi questo è in grado di fornire idee fuori dagli schemi in ogni momento.

Quando studiate in gruppo, la magia succede se ognuno di voi porta al tavolo le proprie conoscenze speciali, vero? L'IA entra in campo proprio qui: aiuta a mescolare le carte e a sfruttare al meglio le abilità di ciascuno, facendo sì che 1+1 faccia molto più di 2.

Ma attenzione a non cadere nella trappola del "tutti d'accordo" o del "meno mi impegno, meglio è". Questi sono i classici autogol di gruppo. L'AI può aiutarvi a evitare queste insidie, spronandovi a dare il meglio. Va pensata come a quel genio silenzioso in un angolo della classe che, quando interviene, sposta davvero gli equilibri, portando il team verso scoperte innovative e apprendimenti veri.


Tutto qui?

No, solo usandolo con degli obiettivi scoprirete cosa possono fare. All’interno del documento di Ethan e Lilach Mollicktrovate al suo molti esempi ulteriori come utilizzarlo come mentore, come simulatore di esercizi e molto di più.

Inoltre, se siete nel settore education, vi invito a guardare e riguardare questa playlist su YouTube fatta dalla nostra magica coppia.


Attenzione, ci sono delle regole!

Un giorno, parlando di questi argomenti, una studentessa universitaria mi ha detto:

Bellissimo tutto ciò che dici. Ma io se ho fretta e non ho voglia di imparare qualcosa, con GPT riesco ad accelerare il mio tempo. Se imparo poco… peccato, l’importante è superare l’esame”.

Posto che la responsabilità di chi usa gli strumenti è, appunto, nell’utilizzatore, va considerato che l'uso dell'AI richiede un approccio consapevole e rispettoso di alcune linee guida.

L’AI è quindi uno strumento, che deve essere conosciuto sia da studenti che dagli insegnanti. Uno strumento ancora estremamente giovane e fallace, pieno di rischi su cui non mi soffermerò troppo (Bias, Allucinazioni, Privacy, Riduzione del pensiero critico), ma che, appunto perché già largamente utilizzato dagli studenti, non può essere ignorato dagli insegnanti.


Ad esempio può aver senso assegnare compiti da fare con l’AI?

Potreste dire allo studente:

  • Usala per fare cose impossibili! Cose che non potevi fare prima dell'AI.

  • Se non funziona con un’AI provane un’altra (ce ne sono a migliaia qui).

  • Ogni lavoro svolto andrà poi analizzato in classe. Al termine del tuo lavoro falle interpretare quattro ruoli diversi per ottenere diversi punti di vista.

Utilizzare questo approccio nei compiti e chiedendo di avere dieci scenari peggiori e migliori sulle soluzioni portate è qualcosa che può essere fatto in pochissimo tempo. Discuterne in classe può essere decisamente entusiasmante.


Con l’AI la distanza tra "Ho un'idea" e "Vediamo cosa succede" è così piccola che permette di sperimentare cose, a partire da poche idee, che sono sorprendenti.

La regola numero uno parte però dall’assunzione di responsabilità: che rimane sempre umana (dello studente in questo caso). E nessuno potrà permettersi di affermare “L’ha detto l’AI”.


E a questo punto…

Otterrete a breve una Classe che è diventata una Classe-AI come la nostra coppia racconta in quest’altro articolo pubblicato da Harvard in cui risulta evidente che, se gli educatori sapranno stabilire una politica d'aula chiara sull'uso dell'AI, delineando regole e aspettative, il suo utilizzo principale passerà dal barare al migliorare il proprio apprendimento su tutti i fronti, praticamente dedicando la stessa quantità di tempo.


Quindi?

L'IA generativa sta trasformando l'educazione in un percorso dinamico, coinvolgente e personalizzato. E stiamo vedendo solo la punta dell’iceberg!

Da semplice strumento quale è ora può diventare un vero e proprio alleato sia nello studio che nell’insegnamento, trasformandosi all’occorrenza in tutor personale, coach, compagno di squadra, aprendo le porte ad un mondo di apprendimento interattivo e personalizzato.

tuttavia è fondamentale che studenti e insegnanti imparino ad usarla con responsabilità e consapevolezza, conoscendone le insidie e sfruttando al meglio le sue potenzialità, vedendola come un’estensione del nostro pensiero, non come una sostituzione!

E l’unico modo per impararla, come per qualunque nuova abilità, è iniziare ad usarla, insieme!

Siete pronti?


 

Come sempre, ti invito a riflettere, commentare e diffondere idee condividendo questo post con le persone che ritieni possano essere interessate.

Per rimanere aggiornato sui miei contenuti:

Alla prossima!

Massimiliano Turazzini

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