Perché l’AI non è più fantascienza per le PMI
- Massimiliano Turazzini
- 20 nov 2024
- Tempo di lettura: 6 min
Il 16 ottobre è uscito un report di 4Manager, associazione tra Confindustria e Federmanager, molto interessante sul panorama digitale e dell’adozione dell’AI delle aziende italiane.
Ci ho messo un po’ a leggermelo tutto: contiene un sacco di dati utili e riflessioni necessarie a chi sta governando un’organizzazione ai tempi dell’AI. Vi consiglio di scaricarlo e leggerlo per intero.
In questo post vi riporto alcuni concetti interessanti che ho trovato, insieme alle mie riflessioni personali, perché devo dire che mi ha acceso più di qualche lampadina.

Il report in brevissimo (con il solito rischio di banalizzare)
L’intelligenza artificiale (AI) non è più una prerogativa esclusiva delle grandi aziende, ma una tecnologia che anche le piccole e medie imprese (PMI) italiane possono sfruttare in modo concreto.
Secondo il report 4.Manager del 2024, l'AI sta emergendo come strumento di crescita accessibile, nonostante il cammino verso l'adozione comporti sfide.
Il documento evidenzia che, se adottata in modo strategico, l'AI può rappresentare un vero vantaggio competitivo per le PMI, le quali, grazie alla loro maggiore agilita e a strutture meno complesse, hanno il potenziale di integrare le soluzioni AI in modo più rapido rispetto alle grandi aziende.
Però… ecco alcuni dati significativi dal rapporto:
Solo il 4,4% delle PMI italiane utilizza già soluzioni di AI, evidenziando un grande potenziale di crescita non ancora sfruttato.
La mancanza di competenze tecniche interne è uno degli ostacoli principali, con il 55,1% delle PMI che segnala questo problema.
I costi elevati rappresentano una barriera per quasi la metà delle aziende, pari al 49,6%.
Sfida | Percentuale |
Mancanza di competenze | 55,1% |
Costi elevati | 49,6% |
Qualità e disponibilità dei dati | 45,5% |
Incompatibilità con sistemi esistenti | 40,4% |
Incertezza normativa | 40,1% |
Le sfide per l’adozione dell’AI nelle PMI italiane non mancano. Ecco le principali barriere segnalate dal report.
Strumenti e Strategie per iniziare con l’AI
Questi i punti che mi pare emergano dal report (ma se non siete d’accordo ditemelo)
1. Iniziare con un progetto pilota
Il report 4.Manager suggerisce alle PMI di partire con progetti pilota, come l’introduzione di chatbot per il supporto clienti o strumenti di automazione del marketing.
Io su questo punto non sono molto d’accordo. Il progetto pilota, o meglio ancora l'MVP (Minimum Viable Product, ovvero un prototipo che include solo le funzionalità essenziali per testare un'idea su dati reali, di produzione; diverso dal PoC - Proof of Concept, che serve principalmente a dimostrare la fattibilità tecnica di un'idea), si può fare dopo che si è compreso meglio cosa può fare l’AI. Leggete quello che ho scritto su AI-PLUG: qui e provocatoriamente qui, poi, come ricordo sempre, all’inizio chiedete a lei cosa si può fare.
2. Investire nelle competenze AI
Riassumendo il report dice “Per molte PMI, l'investimento nella formazione del personale è essenziale per l'adozione dell'AI, riducendo la dipendenza dai fornitori esterni e aumentando l’autonomia nella gestione dei progetti. Collaborare con Digital Innovation Hubs può offrire alle PMI il supporto tecnico e formativo necessario per sviluppare queste competenze.”
Ci sta. La formazione è essenziale. Ma l’AI generativa, con la rivoluzione del prompt, ha abbassato le barriere. Basta chiedere ad un’AI cosa possiamo fare con lei. Ad esempio, potete utilizzare ChatGPT per esplorare come l'AI possa supportarvi in vari aspetti del vostro lavoro e iniziare la riflessione. Qui trovate un GPT che ho perfezionato nel tempo e potrebbe darvi qualche spunto.
Le competenze necessarie e la formazione più approfondita verranno dopo, quando avrete capito meglio il panorama.
3. Approfittare di incentivi
Il report evidenzia anche che "gli incentivi fiscali, simili a quelli di Industria 4.0, sono fondamentali per sostenere le PMI nell'adozione dell’AI. Questi incentivi aiutano a ridurre i costi di implementazione iniziali, abbattendo una delle principali barriere economiche. E ora abbiamo anche il PNRR.”
Questo… non dimentichiamolo. Ma fare il primo passo non richiede grandi investimenti 🙂
Perché l'AI è un'opportunità unica per le PMI?
Come scritto nel report, le PMI, e in italia ne abbiamo, estendendo il concetto alle aziende tra i 3 e i 50 dipendenti, oltre un milione.
Credo che sui seguenti punti ci sia accordo unanime. Solo a volte lo dimentichiamo 🙂
1. Agilità e rapidità di implementazione
Le PMI, grazie alla loro struttura organizzativa più snella, possono adottare e personalizzare soluzioni AI in modo più rapido rispetto alle grandi aziende.
La mancanza di burocrazia permette alle PMI di sperimentare nuove soluzioni e modificare le implementazioni in risposta a cambiamenti o esigenze immediate.
Fatemela dire più ancora diretta: con la velocità e prontezza al cambiamento delle PMI cambiare processi e adottare l’AI può essere fatto ad una velocità impensabile per un’azienda più grande. E a quante opportunità può portare?
2. Accesso a soluzioni AI pronte all'uso
Attraverso piattaforme AI-as-a-Service (AIaaS), le PMI possono adottare soluzioni AI già pronte senza la necessità di infrastrutture complesse o investimenti iniziali elevati.
In parole semplici: Ci sono tonnellate di soluzioni pronte all’uso che consentono di partire con implementazioni semplici, e di usare l’AI come fosse un ‘super stagista’ che può assistervi nella vita di tutti i giorni.
Iniziare a usare l’AI tutti i giorni, anche gli strumenti generalisti come ChatGPT & co, non è un grande costo. E vi renderete conto di quanto lavoro potrete delegarle.
3. Flessibilità e innovazione nelle nicchie di mercato
Le PMI che operano in settori di nicchia possono personalizzare i propri prodotti o servizi utilizzando l'AI in modo mirato. Spesso nelle PMI ci sono grandi esperti in materia: scoprire quello che possono fare con l’AI, da soli, potrebbe portare a miglioramenti di processo o, meglio di come fanno le grandi, fornire un servizio altamente personalizzato e di valore aggiunto, spesso con risultati competitivi impensabili prima.
Ricordandosi sempre delle implicazioni etiche e dei guai che si possono combinare con questi strumenti.
Più in fretta e meglio quindi!
Ricominciamo con il ‘fanalino di coda’?
Dire soltanto che abbiamo a disposizione strumenti (concreti, accessibili, dirompenti che, seppur dietro a qualche bella sfida) utilizzati solo da pochissime aziende (a causa, principalmente, di mancanza di competenze tecniche e costi elevati) implica un in vito a ‘giocare sconfitti’.
Sono un po’ stanco di statistiche che sottolineano che l’Italia, o certi settori, sono indietro. Ciò che mi infastidisce non è tanto il dato in se, è un fatto inequivocabile, ma il lamento che normalmente ne segue.
Perché non proviamo a reagire in modo positivo invece di cadere nella rassegnazione e nell'autocommiserazione? Di sicuro la situazione è complessa, ma altrettanto è ricca di opportunità.
Nel report trovate tonnellate di vantaggi specifici che le PMI possono ottenere dall'adozione dell'AI, con strumenti oggi disponibili che fino a due anni fa non riuscivamo nemmeno a concepire.
Quindi?
Il potenziale dell’AI per le PMI italiane è enorme, e i dati del report dimostrano che con il giusto approccio, anche le piccole aziende possono accedere a questa tecnologia per ottenere vantaggi competitivi concreti. Dalla riduzione dei costi operativi all’incremento della produttività e della competitività, l’AI offre alle PMI strumenti concreti per diventare più innovative e resilienti.
È il momento per le PMI italiane di considerare seriamente l’adozione dell’AI e di scoprire come questa tecnologia possa portare valore aggiunto e crescita sostenibile nel lungo termine.
La prima ricetta? Sporcarsi le mani ed iniziare.
Chiedete ad un’AI come ChatGPT, Claude o Gemini di insegnarvi qualcosa, partecipate a meeting o workshop che ne parlano, leggete blog post o perfino libri (mi fermo sennò mi auto-promuovo 🙂) e fatevi la vostra idea.
Usate l’AI 15 minuti al giorno per fare cose nuove. Chiedetele di farvi domande o di insegnarvi qualcosa di specifico, come ad esempio i fondamenti del marketing digitale. Oppure, ridatele la mail che stavate scrivendo e chiedetele di aiutarvi a migliorarla per renderla più chiara e persuasiva. Fatele vedere una vostra offerta e chiedetele di far finta di essere il cliente e fatevela giudicare. Riassumete nei punti più critici quel bando di finanziamento che avete nella mailbox da un mese e sta per scadere. Spiegate quello che avete in testa ai vostri collaboratori con una presentazione, o un video, fatti con l’aiuto dell’AI (Date un'occhiata a gamma.app o a veed.io). Fatevi analizzare per bene le recensioni di prodotto che avete trovato sui social e fatevi suggerire come rispondere a quelle più critiche. Chiedetele di aiutarvi a mettere nero su bianco le cose che dovete insegnare ai neo-assunti e di farlo con il loro linguaggio e con strumenti più evoluti. Fatevi raccontare in quali altri canali di vendita vedrebbero distribuiti i vostri prodotti, con che costi e che vantaggi.
L’AI non è più fantascienza per le PMI, iniziate, per favore! (così l’anno prossimo il report parlerà di un’impennata nell’utilizzo dell’AI da parte delle PMI!)
Siete d’accordo?
Massimiliano
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