Mi sono interrogato a lungo sull’opportunità di scrivere le mie riflessioni in materia di IA in questi mesi. C'è troppo rumore in giro. Ma consultandomi con un po' di amici alla fine mi sono deciso.
Nonostante il mio pluriennale interesse in quest'ambito, nato, lo confesso, dal mio amore per la fantascienza e per l’informatica, non sono il direttore di alcun centro di ricerca e, per quanto abbia e tuttora lavori molto vicino al mondo del software, non ho mai sviluppato da zero un’IA. Ma la sto utilizzando, consciamente e inconsciamente, ogni giorno, da parecchio tempo, anche per produrre soluzioni software assieme a team di persone, fortunatamente, più brave di me.
Ho bisogno di imparare, e ho capito che il modo migliore per farlo è di provare ad insegnare, o quanto meno a raccontare. Ho iniziato qualche anno fa sentendo il bisogno di scrivere GLIMPSE, un romanzo che parla di IA, perché già nel 2018-2019 mi occupavo di NLP (Natural Language Processing) anche utilizzando i primi rudimenti forniti da OpenAI.
Era evidente sin da allora che si era vicini al momento in cui le IA Generative sarebbero diventate mainstream e sarebbero state travisate per AGI (Intelligenze Artificiali Generali). E parlando con le persone che frequentavo avevo percepito quel distacco, perplessità, paura che mi hanno scatenato il bisogno di spiegar loro di cosa si trattasse nel modo più semplice possibile.
Sebbene stia scrivendo il seguito di Glimpse, mi è stato chiesto da più fronti di spiegare il fenomeno ChatGPT, di ragionare su ciò che sta accadendo nel mondo IA e far conoscere anche ai non addetti ai lavori qualcosa di più.
Cosciente, quindi, di tutti i miei limiti, inclusi quelli letterari, ho aperto questo blog con l’umile scopo di portare la mia visione indipendente (non ho bisogno di parteggiare per una tecnologia o un’altra, non voglio convincere nessuno) sperando che faccia nascere qualche buon ragionamento in chi avrà la grande pazienza di leggere.
Iniziamo!
Massimiliano
Comments